ESEMPIO: ANALISI DEL FILM RITORNO AL FUTURO
- GENERALITA’ SUL FILM
Il film “Ritorno al futuro” è una pellicola (la prima della trilogia omonima) uscita il 3 luglio 1985, prodotta da Steven Spielberg e diretta dal regista Robert Zemeckis. Gli attori principali sono Michael J. Fox (nel ruolo di Marty McFly) e Christopher Lloyd (nel ruolo del dottor Brown). Il film, di genere fantascientifico-avventuroso-comico, è considerato un’icona del cinema anni ’80. È stato accolto molto positivamente, con ottime recensioni, incassando 210 milioni di dollari solo negli U.S.A. e vincendo l’Oscar per il Miglior montaggio sonoro (oltre che altre tre nomination) e numerosi premi e candidature nel mondo (dal Golden Globe, al BAFTA, al Saturn Award, al Festival di Venezia, al David di Donatello, al Grammy).
- TRAMA
Il film tratta le rocambolesche avventure del diciassettenne protagonista Marty (musicista amatoriale), che, viaggiando nel tempo tramite una macchina al plutonio ideata dallo scienziato Brown, ritorna indietro di trenta anni e si trova a lottare per far incontrare i suoi genitori, in modo che lui possa nascere, e per ritornare nel futuro. Quando torna nella sua epoca trova la sua famiglia cambiata in meglio e, alla fine, riparte con il “Doc” e la sua fidanzata verso il futuro. La storia continua nei due episodi seguenti.
- GENERALITA’ SULLA COLONNA SONORA
La colonna sonora è formata da 13 brani, di cui tre presenti solo nel film e non inclusi nel disco della colonna sonora. La musica strumentale è stata composta da Alan Silvestri (nato nel 1950, egli è l’autore anche delle musiche di “Chi ha incastrato Roger Rabbit”, “Forrest Gump” e di altre pellicole di successo, spesso in sodalizio appunto con Robert Zemeckis). Il compositore ha scritto e diretto “Back to the future” e “Back to the future overture”; questi due pezzi contengono il tema principale e più celebre della colonna sonora. I brani orchestrali (epici, imponenti e trionfanti, con percussioni, ottoni e archi per esprimere al contempo epicità, gloria e un po’ di tensione) sono suonati in diversi momenti del film, come durante il primo viaggio nel tempo o quando il protagonista cerca da scappare da alcuni bulli; accompagnano difatti le scene più concitate e importanti. Questi momenti del film, di forte tensione, sono sostenuti dalla musica in aderenza-attenuazione. In generale, essa riveste nel film un ruolo veramente importante; difatti (oltre alle funzioni psicologiche e tecniche), spicca la sua funzione fisica. Sono proprio i diversi brani che ci permettono di stabilire il periodo storico in cui il protagonista sta viaggiando; per esempio, quando Marty si trova negli anni ’50, si percepiscono musiche (solitamente IN) come “Mr. Sandman”, “The Wallflower (Dance with Me Henry)” o “Earth Angel (Will You Be Mine?)”, successi dell’epoca (musica non originale). Al contempo, quando torna negli anni ’80 essa cambia e torna il rock tipico della seconda metà del XX secolo (come “Back in the time” dei Huey Lewis and the News, composta appositamente per la pellicola).
- LA COLONNA SONORA
All’inizio del film, i titoli di testa sono musicalmente molto particolari: non presentano pezzi, ma effetti sonori e rumori prodotti da orologi e strumentazioni nella casa meccanizzata dello scienziato, forse per far immergere lo spettatore nell’ambientazione tecnologica e fantascientifica della pellicola. Subito dopo si introduce il primo brano rock, “The power of love” dei Huey Lewis and the News, in perfetta aderenza (quasi facendo un mickey-mousing, come anche in seguito) con la scena. Il pezzo ritornerà più volte nel corso del film. In seguito la musica diventa IN, suonata dal protagonista stesso durante un’audizione e trasmessa da uno stereo. Durante i viaggi nel tempo con la DeLorean modificata, anche i rumori (molto realistici) rivestono un ruolo importante, permettendo allo spettatore di immedesimarsi nella scena. Quando Marty si trova nel passato, la musica prevalente è appunto quella del periodo, ma il protagonista sfrutta i brani della sua epoca (rock/hard rock), per terrorizzare il padre e costringerlo a corteggiare la madre o per stupire tutti durante un concerto (musica IN). Nel momento in cui il padre del protagonista entra in un bar, convinto e pronto a far colpo sulla sua futura sposa, si sente un brano IN, che si interrompe bruscamente all’ingresso di alcuni bulli: questo stacco e il silenzio teso che segue, amplificano e sostengono il momento. L’improvvisa assenza di rumori svolge quasi, in quel caso, la funzione metalinguistica della musica di arricchire la scena. In seguito la composizione è IN e swing durante il concerto, IN e rock quando il protagonista suona “Johnny be good” di Chuck Berry e OUT trionfale/romantica nel momento in cui il padre sconfigge i bulli e bacia la madre. Nel momento in cui Marty, aiutato dallo scienziato, cerca di ripartire verso gli anni ’80, viene suonata la colonna sonora orchestrale, che si presenta quasi in contrasto-attenuazione con la scena particolarmente tesa. Il brano (che esprime prevalente epicità), un poco smorza l’agitazione del momento; esso si interrompe bruscamente quando la macchina del tempo parte, quasi fosse un leitmotiv del protagonista, ma soprattutto dei viaggi temporali. Una volta tornato a casa, il protagonista si ritrova addormentato nella sua camera da letto e uno stereo trasmette nuovamente pezzi anni ’80 (“Back in the time”). I titoli di coda partono con una canzone rock e continuano con la colonna sonora di Alan Silvestri.
- RIEPILOGO FINALE
Riepilogando, possiamo dunque notare che la musica nel film è molto varia (i brani, di grande successo, spaziano tra numerosi generi, dallo swing al pop e tra vari autori), amplia le scene, le accompagna come un filo conduttore, ci ricorda e ci fa notare gli spostamenti spazio-temporali. I pezzi sono sia originali che non, in molti casi in aderenza e cambiano da IN a OUT; vi è anche un sapiente impiego dei rumori e degli effetti sonori, come del silenzio.
- COMMENTO PERSONALE
Il film mi ha veramente molto colpito: unisce commedia e un pizzico di dramma, avventura e fantascienza, realtà e fantasia per donare agli spettatori un’esperienza curiosa e divertente, amplificata ed arricchita da un uso interessante, vario e complesso della musica.
RICCARDO AMICUZI, IIIA, 06/03/2020.