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Il Te Deum H. 146 in re maggiore per soli, coro ed orchestra è una composizione di Marc-Antoine Charpentier realizzata a Parigi, quasi certamente fra il 1688 ed il 1689, anni in cui il compositore ricoprì il ruolo di maestro di musica presso il collegio dei gesuiti della chiesa di Saint Louis-le-Grand in Rue Antoine.
È una delle composizioni maggiormente conosciute di questo autore. Di essa è noto in particolare l’incipit del preludio, utilizzato come sigla iniziale e finale di tutti i programmi televisivi e radiofonici trasmessi in Eurovisione; inoltre i Nomadi lo suonano come brano di apertura e chiusura in ogni loro concerto.
La composizione venne forse eseguita la prima volta per celebrare la vittoria francese riportata il 3 agosto 1692 nella battaglia di Steenkerque, contestuale alla Guerra della Grande Alleanza che vedeva di fatto il re Luigi XIV di Francia (re Sole) opposto al resto d’Europa.
Dei quattro Te Deum di Charpentier pervenuti ad oggi, sui sei probabilmente composti, il Te Deum H. 146 è l’unico a prevedere un organico strumentale comprendente trombe, timpani, flauti, oboi, archi e basso continuo.
Charpentier deve aver avuto a disposizione, almeno nella prima esecuzione, otto solisti, un coro ed un’orchestra con almeno tre trombe, oboi e flauti diritti (soprani e contralti). Per l’esecuzione i gesuiti fecero riferimento anche a musicisti che lavoravano per i teatri. Tra questi, vennero chiamati: il basso Jean Dun ed i castrati Tomaso Carli ed Antonio Favalli.
Il modello a cui Charpentier si era probabilmente ispirato era il Te Deum di Jean-Baptiste Lully (1677), come è possibile desumere dal solenne uso delle trombe nel brano d’apertura. Tutto il suo Te Deum vede alternarsi brani sontuosi eseguiti dal coro e dall’orchestra a momenti più raccolti in cui intervengono i solisti (da soli o in varie formazioni) e pochi altri strumenti.