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Il mese di maggio offre tuttavia altri spunti ed è soggetto a varie interpretazioni: il trovatore provenzale Raimbault de Vaqueiras infatti vede nella stagione primaverile il contesto per cantare il suo amore.
Dedicata alla festa popolare che celebra il ritorno della primavera, Kalenda Maya è scritta in lingua d’oc, parlata nel XII secolo nella Francia del sud, la Provenza. Il testo è abbinato a due melodie dal ritmo piuttosto marcato e allegro, la prima melodia ripetuta due volte svolge la funzione di ritornello. Il contenuto poetico non richiama lieti eventi, bensì un amore infelice dell’autore, il trovatore Raimbaut de Vaqueiras, per donna Beatrice, sorella del Marchese del Monferrato
Vengono celebrati ed esaltati come di consuetudine la rinascita della natura; così come dall’inverno si passa alla primavera anche dalle sventure si trovava uscita apprezzando persino le piccole gioie quotidiane. Il pensiero della morte era sempre presente ma dalla semplicità e essenzialità delle note trasmettevano la voglia di vivere sopravvivendo alle carestie, pestilenze tipiche di quel periodo.
Tuttavia è il tema dell’amore che predomina nella canzone: in perfetto stile cortese, il trovatore esprime il suo sentimento alla donna amata, la gentilissima, da lui riverita e decantata come se fosse un fiore che con la sua bellezza incanta e domina le emozioni degli amanti.