Nasce John Williams

Quando:
Febbraio 8, 2020 giorno intero
2020-02-08T00:00:00-01:00
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John Towner Williams nasce l’8 febbraio del 1932 a New York, figlio di Johnny, trombettista jazz e percussionista, tra i fondatori del Raymond Scott Quintet. Inizia a studiare musica a sette anni, e poco dopo impara a suonare, oltre al pianoforte, anche il clarinetto, la tromba e il trombone.

Dimostrando un notevole talento, compone per le bande scolastiche e, durante il servizio militare, per l’aviazione nazionale.

Dopo il congedo decide di frequentare il corso di pianoforte della Juilliard School of Music, dove riceve gli insegnamenti di Rosina Lhevinne; dopodiché si trasferisce a Hollywood, proseguendo gli studi musicali sotto la guida di Mario Castelnuovo-Tedesco e di Arthur Olaf Anderson.

Le prime colonne sonore
Sin dagli anni Cinquanta è autore di colonne sonore per la televisione: “Today”, serie del 1952, e “General Electric Theatre”, risalente all’anno successivo; nel 1957, poi, lavora a “Playhouse 90”, a “Tales of Wells Fargo”, a “My Gun Is Quick”, a “Wagon Train” e a “Bachelor Father”, oltre che a “M Squad”.

Gli anni ’60
A partire dagli anni Sessanta, si avvicina anche al cinema, con “I Passed for White” e “Because They’re Young”. Nel 1960 lavora alla serie tv “Scacco matto”, mentre l’anno successivo è impegnato in “The Secret Ways” e in “Kraft Mystery Theatre”, accreditato come Johnny Williams. Dopo “Alcoa Premiere”, compone le musiche di “Bachelor Flat” e delle serie tv “Il virginiano”, “The Wide Country” e “Empire”.

Gli anni ’70
Negli anni Settanta si occupa delle musiche di “NBC Nightly News”, mentre sul fronte cinematografico è impegnato per “Storia di una donna”, “Jane Eyre nel castello dei Rochester”, “Il violinista sul tetto” (per il quale vince un Oscar) e “I cowboys”. Dopo avere curato la colonna sonora per “The Screaming Woman”, per la tv, nel 1972 lavora a “Images”, “L’avventura del Poseidon” e “Un marito per Tillie”, mentre l’anno successivo è la volta di “Il lungo addio”, “Un grande amore da 50 dollari”, “The Paper Chase” e “L’uomo che amò Gatta Danzante”.

A cavallo tra il 1974 e il 1975, invece, lavora a “Conrack”, “Sugarland Express”, “Terremoto”, “L’inferno di cristallo”, “Assassinio sull’Eiger” e “Lo squalo”, grazie al quale si aggiudica un Oscar e un Grammy Award per il “Best Album of Original Score Written for a Motion Picture” nel 1976. E’ nuovamente vincitore di un Oscar nel 1977 con “Guerre Stellari”.

Gli anni ’80
Gli anni Ottanta si aprono con un nuovo enorme successo e un nuovo Oscar “E.T. L’extraterrestre” (1982). Nel 1984 viene chiamato a lavorare alla colonna sonora dei XXIII Giochi Olimpici estivi, che si svolgono a Los Angeles (“Olympic Fanfare and Theme”).

Nel 1988 John Williams è di nuovo coinvolto nell’organizzazione delle Olimpiadi: questa volta, però, si tratta di quelle invernali, che vanno in scena a Calgary (in Canada).

Gli anni ’90
Tra il 1989 e il 1992 raccoglie numerose nomination agli Oscar senza mai trionfare: nel 1989 per la colonna sonora di “Turista per caso”; nel 1990 per le colonne sonore di “Indiana Jones e l’ultima crociata” e di “Nato il quattro luglio”, nel 1991 per la colonna sonora e la canzone di “Mamma ho perso l’aereo”, nel 1992 per la canzone di “Hook – Capitan Uncino” e per la colonna sonora di “JFK – Un caso ancora aperto”.

Nel 1994 vince il Premio Oscar per la migliore colonna sonora grazie al film “Schindler’s List”. Nel 1996 agli Oscar è candidato per la migliore canzone (per il film “Sabrina”), per la migliore colonna sonora di un musical o di una commedia (sempre per “Sabrina”) e per la migliore colonna sonora di un film drammatico (per “Gli intrighi del potere”). Nello stesso anno compone “Summon the Heroes” per le Olimpiadi di Atlanta, mentre due anni più tardi rielabora il “Concerto per violino” che aveva visto la luce nel 1976. Nello stesso anno è nominato agli Oscar per la miglior colonna sonora di un film drammatico per “Amistad”; seguiranno candidature anche nel 1999 (con “Salvate il soldato Ryan”), nel 2000 (con “Le ceneri di Angela”) e nel 2001 (con “Il patriota”).

Gli anni 2000
Nel 2002, in occasione del ventesimo anniversario di “E.T. L’extraterrestre”, dirige un’orchestra dal vivo in occasione di una proiezione della pellicola restaurata e rimasterizzata, suonando tutta la colonna sonora in piena sincronia con le scene.

Nello stesso anno, scrive “Call of the Champions” per le Olimpiadi invernali di Salt Lake City e viene candidato agli Oscar per la migliore colonna sonora per “Harry Potter e la pietra filosofale” e per “Intelligenza artificiale”.

Farà incetta di candidature, senza mai vincere, anche nel 2003 (per la colonna sonora di “Prova a prendermi”), nel 2005 (per “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban”) e nel 2006 (per “Munich” e per “Memorie di una geisha”).

Gli anni 2010
Nel 2012 viene nominato agli Oscar per la miglior colonna sonora per due film: “Le avventure di Tintin – Il segreto dell’Unicorno” e “War Horse”. Ottiene la stessa candidatura anche negli anni successivi: nel 2013 per “Lincoln” e nel 2014 per “Storia di una ladra di libri”.

John Williams, storico compositore della saga di Star Wars, è diventato nel 2019 la persona vivente con più nomination agli Oscar in assoluto. L’ascesa di Skywalker ha ottenuto solamente tre nomination agli Oscar 2020, e per il resto è stato abbastanza ignorato dall’Academy. Ma Williams non poteva mancare: è la sesta volta che viene candidato per un film della saga. Questa candidatura porta il suo totale al numero impressionante di 52 nomination. Meglio di lui, nella storia del cinema, ha fatto solo Walt Disney, con 59 candidature (e 22 vittorie). Meryl Streep, che attualmente detiene il record nelle categorie attoriali, ha ricevuto “solo” 21 candidature.

La prima candidatura di Williams risale addirittura al 1968: la ottenne per le musiche de La valle delle bambole. Di queste 52 candidature, solo 5 sono risultate in vittorie, finora. Quelle per Il violinista sul tetto, Lo squalo, Guerre stellari, E.T. – L’extra-terrestre e Schindler’s List. Esatto: è dal 1994 che John Williams non vince più un Oscar. Esatto: non ha mai vinto un Oscar per i temi leggendari di Superman, Indiana Jones e Harry Potter.

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